Ciao aprile, grazie, sei stato molto difficile ma fondamentale.
Ricorderò albe di lacrime, di vomito, di pressione alta. Notti insonni, canzoni tristi, foto strappate.
Ricorderò anche le gite, i pranzi, le cene, le grigliate, le visite mediche, gli squat, gli incontri imbarazzanti, gli abbracci, le mani sulla pelle, il vino, i concerti, le telefonate, il pesce crudo, gli arrosticini.
Ricorderò la mattina peggiore, dopo una notte in bianco, sul divano a dirmi a voce alta: dai che ce la fai.
E infatti ce l’ho fatta.